Venerdi 27 seguivo la funzione con la bellissima omelia in cui il Papa diceva “Nessuno si salva da solo” e nell’atteso momento in cui alzava il Santissimo benedicendo urbi et orbi in diretta mondiale, le meravigliose campane di San Pietro venivano coperte dal lunghissimo urlo di un’ambulanza. Spero ricorderemo a lungo quel gelo lungo la schiena, quella sensazione sinistra e troppo precisa. E spero che quando si ritornerà al lavoro – per chi lo avrà ancora – si avrà la lucidità di accorgersi che quel “Nessuno si salva da solo” verrà strumentalizzato dall’economia e dalle aziende oggi chiuse, che domani per ripartire parleranno di “sacrifici” e di “appartenenza” e chiederanno il doppio di quanto già avevano avuto da chi già trainava il Carro. Spero che per allora si avrà ben chiaro chi è uno schiavo e chi un servo, perchè spero ci si possa ancora permettere di alzare la testa.
Melania Emma